Monica Kircheis

locandina dell'articolo "Cantare quando si è raffreddati: come ascoltare la voce e il corpo" con primo piano di Monica Kircheis

Pubblicato il: 17 Ottobre 2025

Ti è mai capitato di chiederti se sia il caso di fare lezione e cantare quando sei raffreddata o se sia meglio lasciare riposare completamente la voce?

È una domanda che ricevo spesso, soprattutto nei periodi più umidi o stancanti dell’anno, quando il corpo sembra chiedere una pausa e la voce ne risente.

In realtà, anche questi momenti fanno parte del percorso di educazione vocale. Imparare a cantare quando si è raffreddati, o quanto meno a capire se e come farlo, significa approfondire la conoscenza del proprio corpo e sviluppare una sensibilità più fine verso la voce, il respiro e la percezione interna.

Nella pedagogia dfella voce non si tratta solo di “allenare” uno strumento, ma di ascoltare i segnali del corpo e di imparare a muoversi in armonia con essi.

Qui condivido alcune esperienze vissute con le mie allieve e alcuni spunti per comprendere quando è il momento di fermarsi e quando, invece, la lezione di canto può diventare un’occasione per liberare, allegggerire e ritrovare vitalità attraverso la vibrazione del suono.

Ascoltarsi quando non si è al meglio: come capire se venire a lezione o riposare

In questo periodo un po’ uggioso capita spesso che alcune allieve mi scrivano o mi chiamino per chiedermi se sia il caso di venire a lezione di canto. Si sentono rraffreddate, con il naso tappato, leggera tosse, stanche o semplicemente “svuotate”. E fanno benissimo a chiedere per tempo.

La mia risposta, di solito è semplice: ascoltati!

Ma cosa significa davvero “ascoltarsi”?

Significa imparare a riconoscere i segnali del corpo e a capire di cosa ha bisogno in quel momento se di riposo, di movimento, o magari di un tipo diverso di lavoro vocale, più sottile e percettivo.

Se hai mal di gola, e noti che parlare o cantare quando sei raffreddato peggiora il dolore, è il momento di fermarsi e concedere riposo alla gola. Se invece senti paura che la lezione possa farti male, allora meglio rimandare: il corpo non si rilassa quando è in allerta, e questo renderebbe qualsiasi lavoro poco efficace.

Ma se ti senti solo un po’ stanca o “con la testa altrove”, perché le tue energie sono assorbite dal raffreddore o dalla spossatezza, allora può essere interessante venire lo stesso. In quei casi, la mente tende a interferire di meno e si lavora in modo più intuitivo e libero, quasi con un atteggiamento di resa: “fai di me quello che vuoi, io non ho la forza di contraddire.

Ed è proprio lì che spesso succedono le magie.

Esempi pratici dal mio studio

S. era raffreddata, con il naso completamente tappato. Abbiamo sfruttato la vibrazione del suono per liberare i condotti nasali, combinando il lavoro vocale con l’uso di oli essenziali specifici. Nel giro di poco, il naso siè liberato e la voce ha potuto arricchirsi di nuove risonanze nasali, più calde e vibranti.

L. invece aveva una sinusite in corso. Anche con lei abbiamo lavorato sulle risonanze del naso, riconoscendo i diversi piani e imparando a lasciare che la vibrazione facesse il suo lavoro. Risultato: una voce più presente, chiara e brillante, nonostante la congestione iniziale.

F. era molto stanca, con un accenno di raffreddamento e tanto stress per un’audizione imminente. In quel caso ho scelto di lavorare sul gusto, per rendere la lingua più attiva e sensorialmente ricettiva alla vibrazione. È vero che la lingua può essere allenata come un muscolo, ma il suo lato percettivo è altrettanto importante.

E gusto e olfatto insieme, contribuiscono alla percezione del sapore e di conseguenza anche al sapore del suono. Dopo la lezione F. ha sentito una grande differenza nel modo di emettere la voce, e si è sentita sicura e pronta per l’audizione.

C. è una nuova allieva, con poche lezioni alle spalle. Alla prima avvisaglia di raffreddore aveva preferito rimandare. La seconda volta però ha deciso di venire lo stesso, e insieme abbiamo lavorato aulla flessibilità della laringe. Diverse tensioni si sono sciolte, il raspino è sparito e lei è tornata a casa felice di non aver rinunciato.

Quando fermarsi davvero

  • Se sei afona, la voce ha bisogno di riposo completo.
  • Se hai mal di gola, prova a capire in quali situazioni peggiora e se si tratta di infiammazione. In quel caso, evita di usare la voce, soprattutto se anche deglutire ti provoca dolore.
  • Se invece il mal di gola compare dopo aver cantato o parlato, può trattarso di unuso non funzionale della voce. In quel caso, la lezione può essere molto utile per capire cosa nel tuo sistema ha bisogo di cambiare e come ritrovare un modo più naturale e fluido di esprimerti.
  • Se hai la tosse, serve anche qui capire che tipo di tosse sia, prima di condannarla.

Cantare quando si è raffreddati: un’occasione per conoscersi meglio

Cantare quando si è raffreddati non significa “ignorare il corpo”, ma imparare ad ascoltarlo più a fondo. A volte serve riposo, a volte serve presenza, a volte basta un piccolo gesto per ritrovare spazio nel suono e nel respiro.

Ogni esperienza, anche un raffreddore o un momento di stanchezza, può diventare un’occasione per conoscersi meglio attraverso la voce, per scoprire nuovi modi di vibrare e per ritrovare il piacere di cantatre in armonia con sé stessi.

🎶 La voce cambia con noi, anche nei momenti di stanchezza o malattia. Vuoi imparare ad ascoltarla e a prenderti cura di lei in modo funzionale e rispettoso, allora iscriviti alla mia newsletter: troverai spunti pratici, stimolazioni e riflessioni per integrare il canto nella tua vita quotidiana.

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