…mai scelta fu più azzeccata…

Manlio Tassella
Corista amatoriale
Quando ho deciso di iniziare il mio percorso di voce con Monica era Natale. È stato il regalo più intelligente che mi sia potuto fare: (ri)scoprire me stesso attraverso la voce, rieducare il mio corpo giocando.
Quando chiesi a Monica di vederci non avevo ben chiaro cosa stessi cercando. Volevo “migliorare la mia voce”, ma non sapevo cosa volesse dire davvero, né tantomeno come potesse lei riuscirci. Mi sono fidato, e ho fatto bene.
È difficile spiegare il lavoro e il ruolo di Monica – lei lo sa bene – quindi lo lascio fare a lei; posso però raccontare cosa è per me.
Il percorso che ho intrapreso con Monica non è fatto di lezioni, perché non ci sono esercizi, tecniche standard, né micro obiettivi o valutazioni: non esiste un giusto o sbagliato e non c’é bisogno di costanza ossessiva o ansia da prestazione.
Il mio percorso con Monica é fatto di esperienze, di regali e di giochi, dove la voce – forse dovrei dire il suono del mio corpo – diventa solo la scusa per scoprire qualcosa di me, o riscoprire qualcosa che avevo perso.
Sento la voce accendere parti del mio cervello o del mio corpo dimenticate, e “migliorarsi” dialogando con loro; imparo ad avere un rapporto diverso con me stesso e con lo spazio che mi circonda.
Non saprò ancora come si pronuncia il suo cognome, ma una cosa l’ho capita: non cerco più una voce migliore, ma semplicemente che sia mia, che mi rappresenti e mi aiuti a esprimere me stesso nel modo che più mi restituisca benessere.