Monica Kircheis

…il mio canto ha fatto notevoli progressi, ma non aspettavo sviluppi in altri campi…

Ralf Ruffmann
Otorinolaringoiatra

5/5

Sono un medico otorinolaringoiatra in pensione. Dopo tanti anni di pratica di Hata Yoga e meditazione Zen ebbi l’intuizione che la voce e il cantare potevano essere un’aggiunta preziosa alla mia ricerca del mondo interiore. Per mediazione di un caro amico, direttore d’orchestra e di un importante coro, conobbi Monica Kircheis.

“Voglio imparare a cantare!” dissi a Monica e così abbiamo iniziato. Infatti il mio cantare ha fatto notevoli progressi, ma non ero preparato per i miei sviluppi in altri campi. Monica mi aveva avvertito: “È possibile che noterai progressi anche in sfere che non sembrano collegati alla voce!” Monica mi ha aiutato a  scoprire meglio la mia vita interna e soprattutto il collegamento fra un sentire fisico e non fisico.

Seguire attentamente il percorso del suono nel mio corpo, vivere come il suono viene modulato dalle strutture anatomiche, dal mio stato di carica e dalla mia respirazione era totalmente nuovo.

Più sorprendente ancora era però come il suono dal lato suo interagiva con la mia carica e la mia respirazione. La interdipendenza fra il suono della voce da un lato e il fisico e l’emotivo dall’altro emergeva progressivamente.

Poi venne la scoperta di poter parlare con il mio corpo. Durante un certo esercizio Monica mi disse: “La tua corda vocale destra si impegna bene, l’altra invece lascia a desiderare. Fai cosi, cerca di dire alla corda destra di incoraggiare la corda sinistra. Tutto qui! Tu non devi fare niente!” Ero sconvolto!

Ovviamente lo si vedeva e Monica continuava a dirmi: “Fidati! Prova! Vediamo!” A quel punto gli chiedevo solo: “Devo essere gentile?” E lei: “Sicuramente aiuta!” Così ho dato le istruzioni (silenziose) alla mia corda destra e il risultato era netto. Non cera bisogno di descriverlo. Lo sentivo subito nella risonanza della mia voce.

Poi dopo un po’ di anni ebbi ancora una particolare esperienza di risonanza. Ero in chiesa (sono luterano, e nelle chiese luterane si canta molto). Quel giorno eravamo in poche persone a cantare insieme. Però ad un certo momento sentivo nettamente e fisicamente nel mio petto la risonanza della voce di una persona che cantava non lontano da me. Era una impressione sorprendente, molto bella e decisamente impressionante.

Vivere l’unione con un’altra persona attraverso questo legame era una esperienza trascendentale. Mai mi sarei aspettato di poter in questo modo superare i limiti del mio fisico.
Posso dire che il mio unico rammarico è di non aver trovato queste esperienze molto prima durante la mia vita. Quanto ho imparato mi aiuta a gestire molto meglio i problemi della mia vita. Infatti quando parlo con pazienti dedico sempre un certo tempo a spiegare che cosa possono fare loro personalmente per stare meglio e sostenere la propria guarigione. E oltre a questo queste esperienze mi regalano più gioia e più profondità di vita.