Lo spazio nell’arte e nel suono
dal ciclo di conferenze “Frammenti d’Arte” 2023-24
Pubblicato il: 1 Gennaio 2024 Ultima modifica il: 26 Luglio 2025
Una serata di chiacchiere e riflessioni sullo spazio:
- Come può lo spazio influenzare la percezione?
Come può definire l’atmosfera e il significato
Come può il cambiamento dello spazio suscitare emozioni differenti?
Qual è il nostro spazio vitale?
Lo riempiamo tutto o ci lasciamo schiacciare dagli altri?
Come ci sentiamo in uno spazio ampio rispetto a uno spazio ristretto?
Cambia il nostro senso di presenza?
Ci sentiamo più o meno sicuri?
Sono tante le domande attorno allo spazio. Vedremo come il suono possa espandersi e allargare lo spazio a nostra disposizione.
Lo spazio nell’arte e nel suono rappresenta un concetto multidimensionale. Nell’arte visiva, l’uso dello spazio può influenzare la percezione e la composizione, mentre nel suono, lo spazio acustico contribuisce all’esperienza sonora, considerando la spazialità e la disposizione degli elementi sonori. Entrambi giocano un ruolo significativo nella creazione di opere che coinvolgono e stimolano i sensi.Entrambi giocano un ruolo significativo nella creazione di opere che coinvolgono e stimolano i sensi.

Lo spazio non è solo un contenitore fisico. È un elemento attivo, capace di trasformare la nostra percezione, definire l’atmosfera, evocare emozioni e creare significati profondi. Nell’arte visiva e nella musica, lo spazio può essere tanto reale quanto simbolico, tanto esterno quanto interno.
Durante la conferenza “Lo spazio nell’arte e nel suono” abbiamo esplorato questo tema da molteplici angolazioni, con esempi pratici e sperimentazioni sensoriali.
Come lo spazio influenza la percezione nell’arte visiva
L’uso dello spazio nelle arti visive è centrale per guidare lo sguardo, creare equilibrio e suscitare emozioni. Alcuni elementi chiave sono:
- Prospettiva e profondità: come nella pittura rinascimentale, che simula spazi tridimensionali su superfici bidimensionali.
- Uso del vuoto: uno spazio vuoto può comunicare tanto quanto uno pieno.
- Dimensione e bilanciamento: oggetti più grandi dominano la scena, quelli piccoli possono suggerire distanza.
- Contrasti di luce e colore: usati per creare atmosfera e guida percettiva.
👉 Esempi pratici: l’uso della luce in una cattedrale gotica, o le illusioni prospettiche di M.C. Escher.
Lo spazio nella musica: percezione, atmosfera e movimento
Anche nella musica, lo spazio è percepibile, anche se invisibile. L’ascoltatore può “sentire” l’ampiezza o l’intimità di uno spazio attraverso:
- Effetto stereo: i suoni distribuiti tra destra e sinistra creano profondità.
- Riverbero e acustica: una sala da concerto e uno studio hanno impatti diversi.
- Silenzio e pause: il “vuoto” in musica può essere potente quanto il suono.
- Cambi dinamici: crescendo e decrescendo generano spazi emotivi diversi.
👉 Esempi pratici: concerti in ambienti diversi, o cambiamenti di tonalità e densità di un brano.
Atmosfera e significato: cosa comunica lo spazio
Lo spazio non comunica solo forma, ma anche contenuto emotivo e simbolico:
- Spazi aperti vs chiusi: libertà contro intimità o claustrofobia.
- Pubblico vs privato: una piazza rispetto a un giardino.
- Naturale vs artificiale: influenze diverse sulla percezione.
- Uso della luce: genera stati d’animo diversi, dalla calma all’energia.
- Simbolismo spaziale: ad esempio, un cerchio come protezione, o un confine da esplorare.
L’esperienza pratica: il proprio spazio interno ed esterno
Durante la conferenza, i partecipanti sono stati guidati in un esperimento sensoriale:
- Con un gomitolo di lana, ognuno ha tracciato un cerchio attorno a sé.
- Ha percepito quel confine come il proprio “spazio personale”.
- Ha provato a cantare all’interno di quello spazio.
- Ha ascoltato come la propria voce lo riempiva, o no.
Questo esercizio ha portato l’attenzione al connubio tra spazio interno ed esterno – una dinamica essenziale nel canto, nella voce, nella relazione con l’ambiente.
Come il cambiamento dello spazio modifica le emozioni
Il cambiamento di spazio – fisico o sonoro – è uno dei modi più potenti per modulare le emozioni. Alcuni esempi concreti:
- Da una piazza affollata a una stradina silenziosa → da energia a calma.
- Da un giardino soleggiato a un bosco ombroso → da apertura a mistero.
- Da un forte crescendo musicale a un pianissimo improvviso → da tensione a rilascio.
- Da uno spazio sonoro stretto a uno ampio → da intimità a espansione.
La nostra percezione è dinamica: cambia con lo spazio e ci cambia a sua volta.
Conclusione: sentire lo spazio per vivere l’arte
In tutte le forme artistiche – dalla pittura alla musica, dalla danza alla voce – lo spazio è un co-protagonista. Rende visibile l’invisibile, udibile ciò che sta tra i suoni, tangibile ciò che ci circonda ma che spesso ignoriamo.
Sviluppare consapevolezza dello spazio è uno strumento potente per chi crea, ascolta, canta o semplicemente vive.
Che bella idea
Grazie Sara, sì trovavo doveroso aggiungere alle varie conferenze anche il rispettivo sunto. Spero ti piacciano anche le altre tematiche oltre a questa sullo spazio.
Occupandomi di arti visive, la questione dello spazio e della sua percezione (visiva in pittura, sensorialmente ampia in architettura) mi interessano direttamente. Trovo perciò utili queste riflessioni. Per quanto riguarda il suono, l’esperienza di poter confrontare il suono in uno spazio ampio (sala di concerto) o in uno spazio ristretto (concerti “domestici”) mi ha consentito di constatare quanto le due cose si presentino diverse sul piano emozionale.
Grazie Daniela per il tuo contributo, che apre un ulteriore dialogo tra arti visive e di come percepiamo lo spazio attraverso il suono.
Vorrei aggiungere una riflessione: la differenza emozionale che percepiamo tra un ambiente grande, come un teatro o una sala da concerto, e uno ristretto, come uno spazio domestico, non è data solo dalla diversa resa acustica, che naturalmente cambia con l’ambiente, ma anche – e forse soprattutto – dal fatto che ciascuno di noi associa a certi suoni, o meglio a certe risonanze, emozioni personali, che si modellano poi sulla musica eseguita.
In questo senso, lo spazio non è solo un contenitore fisico, ma anche un luogo emotivo dove il suono si crea e si vive in modo unico per ognuno di noi.