Risonanze
dal ciclo di conferenze “Frammenti d’Arte” 2023-24
Pubblicato il: 3 Maggio 2024 Ultima modifica il: 22 Ottobre 2025
Una serata di chiacchiere e riflessioni sulle risonanze:
Il tema spazia in tantissimi ambiti non solo in quello musicale.
- risonanza emotiva
- risonanza somatica
- risonanza associata alla persistenza di un suono

Cosa accade quando un suono non si limita a vibrare nell’aria, ma tocca corde profonde, sensoriali, emotive, corporee e persino spirituali? È quello che ho esplorato nella conferenza “Risonanze”, un viaggio affascinante tra musica, fisica, emozione e memoria. In questo articolo ti accompagno tra le varie forme che la risonanza può assumere, dentro e fuori di noi. Perché comprendere la risonanza significa aprirsi all’ascolto profondo – del mondo, degli altri, e di sé.
Risonanze: il potere nascosto delle vibrazioni
La parola risonanza porta in sé il suono, ma anche l’eco, il ricordo, la relazione. Non è solo un fenomeno fisico, ma una legge che tocca profondamente la nostra esperienza umana.
La risonanza sonora si verifica quando un corpo vibra in risposta a una vibrazione simile, amplificandola. È così che uno strumento musicale, una voce, o persino una parete possono rispondere al suono. Ma la risonanza si estende oltre il suono udibile.
Le forme della risonanza
- Emozionale ed empatica: piangiamo con un bambino che piange, sbadigliamo se vediamo qualcuno sbadigliare. Le emozioni si trasmettono e amplificano in modo naturale.
- Intellettuale e spirituale: alcune idee o parole ci colpiscono perché risuonano con il nostro pensiero o sentire più profondo.
- Narrativa e sociale: ci emozioniamo leggendo un libro o sentendo un discorso, perché richiama esperienze o ideali condivisi.
- Somatica: la vibrazione sonora agisce sul corpo, attivando i tessuti e stimolando il benessere, persino a livello cellulare.
Il corpo come cassa di risonanza
Ogni parte del nostro corpo può diventare un amplificatore naturale. Non servono solo grandi spazi vuoti come si credeva un tempo: anche la materia “piena”, come un tessuto, può risuonare se c’è spazio tra le sue molecole. Per questo motivo la tensione e la compressione impediscono la diffusione del suono, mentre la distensione e l’elasticità la favoriscono.
La risonanza nelle arti
La risonanza attraversa ogni forma espressiva:
- in musica, un canto in uno spazio costruito secondo la sezione aurea (come le chiese cistercensi) si amplifica naturalmente;
- nella pittura, l’enigma della Gioconda o il grido di Munch ci toccano profondamente;
- nella letteratura, le Madeleine di Proust o le Corrispondenze di Baudelaire ci portano altrove nel tempo e nello spazio;
- nella voce, ogni sfumatura emotiva si manifesta nella timbrica e nella vibrazione.
Risonare è entrare in relazione
La risonanza è sempre dialogo: tra persone, tra corpo e strumento, tra passato e presente. È un ponte tra vissuto e percezione. Una voce “risuonante” non è solo più sonora, ma più autentica. Quando impariamo ad ascoltare il nostro corpo, possiamo permetterci di lasciare che il suono si espanda senza sforzo, affidandoci alla nostra struttura, come a una cassa armonica vivente.


Che bello questo articolo, anche se è “solo” un abstract della vostra conferenza
Mi colpisce in particolare l’idea che la risonanza non sia solo un fenomeno fisico, ma una vera e propria legge relazionale, che attraversa ogni piano dell’esperienza umana: il corpo, le emozioni, il pensiero, la spiritualità.
Mi ritrovo molto in questa visione: quando qualcosa risuona, dentro si attiva una vibrazione che è insieme riconoscimento, memoria, appartenenza.
Grazie per aver dato voce a questa dimensione così sottile e potente e aver sottolineato quanto il risuonare sia entrare in relazione, proprio come fra noi esseri umani
Mi fa piacere sapere che l’idea della risonanza come legge relazionale ti abbia colpito e che ti sia ritrovata in questa visione.
Il tuo lavoro come esperta in alta sensibilità è un punto di riferimento prezioso proprio perché ricorda quanto sia importante entrare in relazione con l’altro non per annullarci, ma per “indossare le sue scarpe” e avvicinarci al suo sentire. È lì che nasce quella vibrazione sottile e potente di cui parli: riconoscimento, memoria, appartenenza… relazione vera. È quello che vivo a ogni lezione con i miei allievi.
Grazie per aver colto e rilanciato questo messaggio: risuonare davvero è incontrarsi.