Monica Kircheis

Pubblicato: 27 Luglio 2024       Modificato: 20 Agosto 2024
Con l’estate o meglio con il caldo io entro nel letargo estivo. Questo non per un meritato riposo dopo un anno accademico pieno e soddisfacente. No, semplicemente perché il caldo mi ammazza.
 
Quest’anno però la stanchezza mi ha perseguitata da gennaio. Da una parte avevo fatto un gran lavoro con il mio calendario dell’Avvento, ma poi sono sopraggiunte varie situazioni che mi hanno  richiesto molta energia. Così nonostante l’estate sia per rigenerarsi io sono qui che boccheggio.
In un futuro vorrei riuscire a trasferirmi da maggio a ottobre al Nord Europa: in Islanda non mi dispiacerebbe.
 
Forse poi scopro che il mio letargo estivo sia dovuto da altro e non dalla calura.
 
Ma torniamo alla stanchezza e alla necessità di recuperare.
 
Perché la voce risente della nostra stanchezza qualsiasi essa sia.
 
Perciò è utile saper riconoscere di che tipo di stanchezza si tratta sia per comprendere sia per ottenere il massimo beneficio da questa informazione. Questo vale sia per me sia per qualsiasi altra persona.

Sai riconoscere il tipo di stanchezza?

Riconoscere il tipo di stanchezza di cui si soffre è fondamentale per adottare le giuste misure di recupero. Principalmente possiamo distinguere tre tipi di stanchezze:

  1. stanchezza fisica
  2. stanchezza emotiva e
  3. stanchezza mentale

Poi vedremo che ne esistono altre o meglio stanchezze che hanno obiettivi differenti pur facendo parte di una di queste tre categorie.

Infatti è utile non solo individuare i vari sintomi, ma le ragioni della stanchezza e cosa il nostro sistema vuol ottenere.

Stanchezza fisica

Quali sono i sintomi?

La stanchezza fisica deriva solitamente da sforzi fisici intensi e può migliorare con un riposo adeguato, un’alimentazione corretta, idratazione e nel caso anche attività per rilassare e distendere di nuovo i muscoli.

È anche vero che non sempre si tratta di una stanchezza muscolare, ma potrebbe essere per esempio di tipo fasciale. La differenza sta che i muscoli hanno bisogno di meno tempo per rigenerarsi rispetto alla fascia.

In ogni caso sentiamo il corpo appesantito, i movimenti diventano lenti, sentiamo una debolezza muscolare accompagnati alcune volte da dolori muscolari o articolari e una grande sonnolenza.

Nella voce la stanchezza si fa notare con una voce rauca, debole o affaticata a causa della fatica muscolare come della mancanza di energia. Anche la respirazione sarà diversa in quanto si tende a dover respirare più spesso.  Il volume sarà basso proprio per l’affaticamento generale e probabilmente mancherà di brillantezza riflettendo il corpo stanco.

Cosa fare?

Dormire!! Cercando di creare ove possibile una routine di sonno regolare. Consumare una dieta ricca di frutta e verdura e bere a sufficienza questo perché sia a livello muscolare sia a livello fasciale, l’idratazione è fondamentale. La disidratazione crea stanchezza. Anche se si è stanchi è bene mantenere il corpo in movimento, basta poco una camminata o qualche esercizio di stretching. Includere appositamente dei giorni di riposo è molto utile, questo per recuperare in maniera attiva. Io amo fare un bagno con del sale e rimanere a mollo per almeno 20 minuti. Questo mi permette di lasciare andare le tensioni e dormire poi con più facilità.

Ogni volta che senti della stanchezza permettiti di riposare.

 

Stanchezza emotiva

Quali sono i sintomi?

La stanchezza emotiva è legata spesso a delle situazioni di stress come problemi di relazione pressioni lavorative o perdite personali. Si ha una sensazione di sopraffazione, ansia, depressione o irritabilità. Io per esempio mi disconnetto dagli altri e dalle mie stesse emozioni entrando nell’apatia. Se senti un calo d’interesse per attività che in genere sono per te piacevoli, allora puoi essere sicuro di avere una stanchezza emotiva.

La voce risulta spesso monotona che appunto riflette l’apatia o la mancanza di entusiasmo. Alcune volte si può notare una voce tremolante a causa delle emozioni, il volume risulta anche qui basso. Si ha la necessità di fare pause frequenti.

Cosa fare?

Prendersi una pausa!!!

Dedicarsi del tempo è importatissimo, questo significa introdurre delle interruzioni sistematicamente per fare tutt’altro come anche niente. Passare del tempo nella natura all’aria aperta ha effetti rigenerativi. quello che vale per la stanchezza fisica vale anche qui, ovvero sana alimentazione, buona qualità del sonno, idratazione accompagnato il tutto da attività fisica moderata.

Per me è molto utile tenere un diario della gratitudine, così da focalizzarmi anche sugli aspetti positivi della giornata. Inizialmente può essere faticoso, ma è una pratica che serve tantissimo. Nei giorni più faticosi rileggere il diario può alleviare e ridurre la percezione dello stress.

Inoltre nel caso di enorme stanchezza emotiva invece di fare musica in prima persona ascolto dei brani che so mi possano aiutare. Fatti una playlist in maniera che al momento del bisogno non devi cercare più di tanto.

Stanchezza mentale

Quali sono i sintomi?

La stanchezza mentale o affaticamento mentale è dovuto da un abuso delle capacità cognitive. lunghi periodi di studio, lavoro intellettuale che portano all’incapacità di mantenere l’attenzione su ciò che stiamo facendo. Ci dimentichiamo informazioni, non riusciamo a pensare chiaramente e di sicuro non siamo molto efficienti. Insomma difficoltà nella concentrazione, problemi di memoria e per alcuni può portare a mal di testa.

Nella voce le parole saranno pronunciate in maniera imprecisa , parliamo o cantiamo più lentamente del solito e non riusciamo a rielaborare ciò che ci viene detto. Rispetto alle altre due stanchezze il volume e anche il tono è più variabile, ma in maniera incoerente che riflette una mente sovraccarica. Tendiamo a fare più errori e a volerci correggere ogni due per tre.

Cosa fare?

Spesso la stanchezza mentale è abbinata a quello emotiva, di conseguenza i rimedi sono simili. Importante è fare delle pause regolari e alternare attività frivole per togliere il sovraccarico di stress. Se necessario aumentare l’attività fisica per bilanciare la parte cognitiva con quella fisica.

Io amo cantare o suonare brani cosiddetti buffi e lasciarmi andare all’improvvisazione. Non esistono errori, lascio che il suono faccia il suo percorso.

Altri tipi di stanchezza

ci sono stanchezze dovute per lasciare sedimentare le informazioni apprese. ci sono quelle che indicano un cambiamento e sia il corpo sia la mente hanno bisogno di tutta l’energia per il cambiamento stesso. Altre volte come accennato prima è il corpo o la mente o l’emozione che hanno bisogno di una pausa. Alcune volte necessitiamo semplicemente silenzio assoluto per lasciare che i nostri sistemi vitali abbiano tempo per sé.

Conclusione e riflessioni

Ci sono momenti dove si danno appuntamento varie stanchezze e ci sentiamo sopraffatti da tutto ciò. Trovo sia importante ascoltarsi e seguire quello che i nostri sistemi ci suggeriscono. Spesso sono molto più intelligenti e saggi di noi. Serve pazienza, dolcezza e gratitudine.

Alcune volte dura da così tanto tempo che temi di perderti qualcosa e allora non ascoltiamo la stanchezza e la combattiamo invece che accoglierla come protezione al nostro benessere.

Anche tu soffri alcune volte di stanchezza? Cerchi di combatterla o di accoglierla?

Il mio consiglio è di essere gentili con sé stessi! La voce ringrazierà.

primo piano di Monica Kircheis

Sono Monica Kircheis, flautista, cantante, insegnante di vocalità esperta in fisiologia e neurologia applicata.

Desidero che i musicisti possano sempre più sentirsi liberi di essere sé stessi. Per rendere ciò possibile affronto nella mia didattica  vari temi dei quali potrai leggere qui nel blog. Che possano essere d’ispirazione!

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