Monica Kircheis

locandina dell'articolo 'Presenza vocale e stabilità fisica: il caso di L. e il lavoro su equilibrio e voce' e primo piano di Monica Kircheis

Pubblicato il: 21 Agosto 2025     Ultima modifica il: 9 Settembre 2025

Questo caso studio mostra come la presenza vocale e la stabilità fisica siano strettamente legate, e come un approccio integrato – che include voce, postura, sistema vestibolare, sistema visivo, cervelletto e tronco encefalico – possa aprire nuove possibilità di equilibrio, sicurezza e vitalità.

Voce, corpo e stabilità

L. ha seguito diversi corsi con me, ma oggi ha deciso di intraprendere un percorso dedicato alla presenza vocale. Per lei non significa soltanto lavorare sulla voce, ma anche recuperare una nuova stabilità fisica. Infatti, presenza vocale vuol dire smettere di sentirsi invisibile o muta, e questo è possibile solo quando voce, postura ed equilibrio trovano una sinergia.

Negli ultimi tempi L. cadeva spesso e si faceva male: per questo ha colto l’occasione di “prendere due piccioni con una fava”, abbinando la voce alla presenza corporea. Il percorso unisce la dimensione vocale al lavoro sul sistema dell’equilibrio: sistema vestibolare, cervelletto e tronco encefalico.

Il legame tra voce e sistema vestibolare

La voce non nasce solo dalle corde vocali: è il risultato dell’interazione di più sistemi che collaborano tra loro. Tra questi, il sistema vestibolare ha un ruolo chiave nella percezione dello spazio e nella stabilità.

Il sistema vestibolare, però, non lavora mai da solo: è strettamente collegato al sistema visivo. Quando i due inviano al cervello informazioni contrastanti – come accade nel mal d’auto o nel mal di mare – il cervello non sa a quale affidarsi, generando una discrepanza sensoriale. Questa può provocare un aumento della sensazione di minaccia e portare a conseguenze come:

  • vertigini
  • mal d’auto
  • tensione muscolare
  • debolezza
  • affaticamento
  • scarsa coordinazione
  • problemi di postura (incluse scoliosi)
  • ansia e depressione
  • disturbi dell’attenzione (ADHD)
  • dolore

In queste condizioni anche la voce ne risente: diventa flebile e debole, riflettendo il nostro stato interno. Per questo, quando si riscontra una voce fragile, è fondamentale valutare l’efficienza del sistema vestibolare e visivo. Lavorare la voce in abbinamento all’equilibrio permette di migliorare non solo l’emissione vocale, ma anche la stabilità e il benessere nella vita quotidiana.

Cervelletto, tronco encefalico e allineamento corporeo

Accanto al sistema vestibolare, anche il cervelletto gioca un ruolo fondamentale: è il centro della precisione, dell’equilibrio e della coordinazione. Per questo è essenziale testarlo e, se necessario, proporre stimolazioni specifiche che possano migliorarne il funzionamento.

Un altro protagonista è il tronco encefalico, in particolare la sua parte centrale, che ha il compito di mantenere l’allineamento del corpo. Anche qui i test sono cruciali per capire se sia necessario un intervento mirato.

È importante ricordare che tutti questi sistemi hanno una parte destra e una sinistra: individuare quale lato presenta difficoltà permette di intervenire in maniera precisa e mirata.

Come mi ha insegnato il mio mentore, una problematica non nasce mai da una sola “disfunzione”: ha sempre diritto ad avere più e più cause. E il lavoro consiste proprio nel riconoscere questa complessità, integrando i diversi livelli per ottenere un risultato stabile e duraturo.

Sistema Funzione principaleImpatto sulla voce e sulla presenza
sistema vestibolarestabilità, percezione dello spazio, equilibriouna buona stabilità fisica sostiene una voce più sicura e presente
sistema visivoorientamento, percezione visiva, integrazione con sistema vestibolarese in conflitto con il sistema vestibolare (es. mal d’auto) la voce diventa flebile
cervellettoprecisione, coordinazione, regolazione dei movimentimigliora la fluidità e la precisione dell’emissione vocale
tronco encefalicoallineamento della colonna vertebrale, funzioni vitali di baseun corpo allineato favorisce un’emissione vocale stabile e senza sforzo
lati destro e sinistroogni sistema ha due lati, da testare separatamenteindividuare il lato più debole permette di intervenire con stimolazioni mirate

I benefici per la voce

Il lavoro integrato su equilibrio, postura e sistemi nervosi non si limita a migliorare la stabilità fisica: porta trasformazioni profonde anche sulla voce.

Una voce sostenuta da un corpo allineato e stabile diventa naturalmente più squillante, armoniosa e ricca di sfumature. Non solo: acquisisce anche qualità di autorevolezza e sicurezza, perché la persona si sente radicata e presente in sé stessa.

Anche l’intonazione beneficia di questo percorso. Quando il cervello riceve input chiari e precisi, la voce diventa a sua volta più precisa e stabile, senza bisogno di “controllare” con l’orecchio. La sensazione corporea diventa la bussola che guida la qualità del suono, permettendo alla voce di esprimersi in tutta la sua potenza e naturalezza.

In sintesi, i benefici per la voce sono molteplici: maggiore brillantezza, più armonia, sicurezza, autorevolezza e precisione. Tutte qualità che riflettono un corpo più presente e un sistema nervoso più equilibrato.

Un approccio neurocentrico alla voce

Il mio lavoro con L. integra le conoscenze di neurologia applicata con esercizi neurocentrici, che servono a individuare e migliorare la qualità degli input sensoriali.

Ogni output – come una voce debole o un corpo che perde equilibrio – è la conseguenza diretta della qualità degli input ricevuti dal cervello. Se gli input sono imprecisi, se le immagini interne sono “sfuocate”, il sistema risponde con instabilità. Il percorso consiste quindi nel raffinare gli input, in modo che il cervello possa generare risposte più funzionali sia nella voce che nei movimenti.

Reazioni e adattamenti del cervello

Il cambiamento non è sempre lineare. A volte i risultati sono immediati, altre volte sembra che la situazione peggiori. È qui che entra in gioco la sensibilità del lavoro: comprendere se la stimolazione era eccessiva, andando a minare la sensazione di sicurezza, oppure se si trattava semplicemente di una novità per il cervello che richiedeva più tempo di adattamento.

Il mio ruolo è distinguere quando “insistere” in modo delicato, lasciando spazio al cervello di integrare la nuova esperienza, e quando invece modificare subito la stimolazione per garantire una progressione sicura.

I primi risultati di L.

Con L. abbiamo combinato diverse stimolazioni vocali e posturali, e già nelle prime settimane si sono visti cambiamenti positivi sia nella stabilità fisica sia nella qualità della voce. Al momento il percorso è in pausa per le vacanze, durante le quali L. trascorrerà del tempo in montagna facendo passeggiate. Sarà interessante osservare come queste nuove esperienze fisiche interagiranno con il lavoro svolto insieme.

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2 mesi fa

[…] Presenza vocale e stabilità fisica: il caso di L. e il lavoro su equilibrio e voce […]

Ralf
Ralf
2 mesi fa

Ciao Monica,
Ottimo! Sia per la mia personale esperienza di tre anni con te sia per essere medico questo tuo lavoro mi convince! Lo vedo molto utile nella prevenzione della caduta. Si dimentica che la caduta è probabilmente il problema principale dell’anziano.
Un abbraccio Ralf