
Pubblicato il: 1 Gennaio 2025 Ultima modifica il: 31 Agosto 2025
Resoconto annuale: Il 2024 è stato un anno ricco di contrasti: segnato da lutti, infortuni e momenti di difficoltà, che mi hanno molto segnato, ma anche da rinascite, nuova energia e profonde soddisfazioni. È stato un anno in cui la fiducia in me stessa, nei miei allievi e nella relazione reciproca è cresciuta enormemente. Ogni esperienza vissuta mi ha ricordato l’importanza dell’autenticità e del valore che trasmetto attraverso il mio lavoro.
Sempre di più mi rendo conto di quanto io sia brava nel mio lavoro. La consapevolezza delle mie capacità si rafforza ogni giorno, alimentata dai risultati dei miei allievi e dal feedback che ricevo. Questo riconoscimento non solo mi dà energia, ma accresce il desiderio di condividere le mie conoscenze con un pubblico sempre più ampio. Potrebbe sembrare un fishing for compliments, ma una volta dire che ero brava ad alta voce mi faceva sentire in imbarazzo, oggi invece risuona con me.
Un nuovo punto di vista: approfondire il sistema nervoso
Lavorare con il sistema nervoso: una base solida
Il lavoro con il sistema nervoso non è per me una novità: sia la mia formazione sui traumi, che ho seguito e approfondito per quattro anni, sia il mio approccio generale al canto e alla voce sono sempre stati profondamente radicati nella comprensione di questo sistema complesso. Tuttavia, quest’anno ho esplorato un nuovo punto di vista, focalizzandomi sul funzionamento del cervello in relazione al movimento e alle performance vocali.
Nuove prospettive dalla neurologia applicata
La formazione in neurologia applicata che ho intrapreso offre un approccio innovativo. Combina i modelli tradizionali di educazione al movimento con le moderne neuroscienze, fornendo strumenti per valutare e indirizzare con precisione le aree del sistema nervoso che influenzano il movimento, le prestazioni atletiche, il dolore e il funzionamento quotidiano.
Voce e movimento: un connubio illuminante
Questo ha aperto nuove prospettive per il mio lavoro: dato che la voce si basa sul movimento, scoprire queste corrispondenze è stato illuminante e mi ha permesso di affinare ulteriormente il mio metodo.
Opportunità di crescita
Il focus sul funzionamento del cervello rappresenta una nuova sfida, che arricchisce il mio bagaglio di competenze. Anche se non ho avuto la forza di immergermi nuovamente nella formazione sui traumi, che lavora su aspetti più emotivi e personali del sistema nervoso, mi sono dedicata a questa nuova direzione con entusiasmo.
Un cerchio che si chiude
In ogni caso poi è fondamentale percepire la reazione che abbiamo sui vari cambiamenti in atto e torniamo alle emozioni così per chiudere di nuovo il cerchio.
Sfide fisiche e personali
Nonostante il mio impegno nell’ascolto del corpo, quest’anno mi sono resa conto di aver sottovalutato alcuni segnali importanti. Un problema alla spalla, che sembra legato più alla paura che a una reale limitazione fisica, e una caduta lungo le scale a novembre che mi ha causato fratture a quasi tutte le dita dei piedi, mi hanno costretto a fermarmi e riflettere.
Questi episodi mi hanno insegnato che avevo bisogno non solo di riposo fisico, ma anche mentale. Ho imparato a dedicarmi tempo per rigenerarmi e ascoltare meglio il mio corpo. La caduta, paradossalmente, mi ha dato l’opportunità di rallentare, delegare e prendermi cura di me stessa con maggiore consapevolezza e lasciarmi andare al “dolce far niente”.

Obiettivi, soddisfazioni e nuovi traguardi
Dopo aver elencato una serie di desideri da realizzare nell’ultimo trimestre dell’anno ho abbandonato i sensi di colpa per gli obiettivi non raggiunti. Ho completato solo una parte dei progetti pianificati, ma quei risultati mi hanno dato grande soddisfazione.Per tutto il resto, ho imparato a dire: pazienza. Questa accettazione mi ha permesso di godermi il percorso senza rimorsi.

Esperienze indimenticabili
Tra i momenti più significativi dell’anno, voglio ricordare:
- Un viaggio in famiglia: Io, mia mamma e i miei fratelli abbiamo trascorso un fine settimana insieme, un regalo per lei e, al contempo, per tutti noi. È stato un momento prezioso, ricco di risate, complicità e affetto. Questa esperienza va assolutamente ripetuta, perché ci ha ricordato l’importanza di dedicare tempo alla famiglia.
- Scorribande con le amiche: Giornate trascorse in posti meravigliosi, tra cui Venezia, una delle nostre mete preferite. Questi momenti ci hanno permesso di staccare dalla quotidianità, regalarci pause di leggerezza e rafforzare il nostro legame. Questi piccoli viaggi sono stati un balsamo per l’anima e una ricarica di energia.


Risultati e progetti realizzati
Nonostante le difficoltà e il pensiero di non aver combinato granché, dati alla mano il 2024 è stato un anno di grande attività e successi:
Formazione e Conferenze:
Ho tenuto 6 conferenze – mi autocostringo ad approfondire gli aspetti scelti – e approfondito nuovi ambiti della neurologia applicata, arricchendo le mie competenze. Con l’approfondimento ho ottenuto anche una prima certificazione in neurologia applicata.
Scrittura e comunicazione:
Ho scritto 51 newsletter e 29 articoli per il blog, mantenendo un dialogo costante con il mio pubblico. Il mio sito ha ricevuto 2.898 visite, e il progetto Frammenti d’Arte ha raggiunto 96 abbonati, grazie anche alla mia collega Daniela Manini.
Allievi:
Ho lavorato con 19 allievi individualmente e con vari gruppi. Sono orgogliosa dei loro progressi, che riflettono la loro crescita personale e professionale. Quest’anno mi ha accompagnato la tematica del sistema fasciale. Così dopo aver improntato tutto il calendario dell’Avvento del 2023 sulla fascia ho iniziato l’anno 2024 con un corso di gruppo e chiuso l’anno con la vendita del percorso individuale su questo grande tema.
Nuova collaborazione:
Sono stata inserita nella lista dei collaboratori e collaboratrici di un centro di psicologi perché riconoscono l’importanza del lavoro sulla voce per affrontare tramite il suono e in maniera ludiche le difficoltà.
Calendario dell’Avvento:
Ho creato anche quest’anno un calendario che, sebbene non abbia raggiunto il numero di iscritti sperato, è stato un grande successo personale. La sua realizzazione mi ha permesso di strutturare meglio le mie idee e di rafforzare il mio messaggio con maggiore chiarezza.
Autenticità e voce: la mia missione
La voce: riflesso della nostra essenza
La voce è lo strumento che meglio rappresenta chi siamo. È un mezzo potente e unico attraverso il quale possiamo esprimere emozioni, raccontare storie, connetterci agli altri e, soprattutto, entrare in contatto con la nostra vera essenza. Il canto e la musica non sono solo un’arte o un intrattenimento: sono un linguaggio universale capace di abbattere barriere, di portare conforto, di infondere gioia e di risvegliare il nostro potenziale creativo.
Autenticità attraverso il suono
Lavorare con la voce significa andare oltre il suono: significa aiutare le persone a ritrovare sé stesse, a riconoscere e accettare la propria unicità. La voce è un riflesso di ciò che siamo, e migliorarla vuol dire lavorare sulla propria autenticità, accogliendo sia le fragilità sia le potenzialità.
Il canto come strumento di liberazione
Il canto, inoltre, è uno strumento di connessione profonda. Canta chi si sente libero, ma il canto è anche un mezzo per liberarsi. Quando canto o quando lavoro con i miei allievi sulla voce, assisto a trasformazioni incredibili: paure che si dissolvono, emozioni che emergono, sorrisi che si accendono. La musica e il canto hanno il potere di aprire spazi di leggerezza e di giocosità, anche nei momenti più difficili. E grazie a questo mio lavoro sono molto felice di far parte dei collaboratori e collaboratrici del centro MeP.
Una missione per tutti
La mia missione è far sì che tutti possano scoprire e amare la propria musicalità. Non importa se si canta per professione o per puro piacere: ciò che conta è lasciarsi andare, riscoprire la bellezza del suono, e permettersi di esprimere ciò che si ha dentro senza paura di essere giudicati. Il canto non è un privilegio per pochi, ma un diritto e una gioia per tutti.
Orgoglio e crescita
Sono consapevole di essere molto brava in ciò che faccio. Questa consapevolezza è fonte di orgoglio e motivazione per continuare a offrire il meglio a chi si affida a me. Per questo amo continuare a formarmi e a crescere a mia volta.
Lasciare andare: un passo verso la libertà
Fare spazio per il nuovo
Quest’anno ho imparato l’importanza di lasciare andare ciò che non serve più, di fare spazio per il nuovo e di accogliere il cambiamento con fiducia. Lascio andare la paura della delusione, che spesso mi ha trattenuta dall’inseguire i miei sogni più grandi. Lascio andare il timore del giudizio, quella voce interiore che mi ha fatto dubitare del mio valore e della mia autenticità. Lascio andare la paura del rifiuto, ricordandomi che non posso piacere a tutti, ma che ciò non diminuisce la mia capacità di dare e ricevere valore. Sono tutti aspetti che avevo già lasciato andare eppure ho scoperto di averne trattenuti dei pezzetti. È arrivato il momento di lasciarli andare.
Concedersi momenti di respiro
E, forse più importante, lascio andare la paura di dover essere sempre responsabile, quel senso di dovere che mi ha fatto credere di dover avere tutto sotto controllo, di essere sempre al massimo per tutti. Mi sto rendendo conto che concedermi momenti di vulnerabilità, di leggerezza, e di non sapere tutto è altrettanto importante quanto offrire sostegno agli altri. Non essere sempre responsabile non significa essere meno affidabile, ma semplicemente dare spazio a me stessa per respirare, riflettere e rigenerarmi.
Tempo addietro avevo trovato questa citazione che mi ha fatto molto sorridere:
“I understand being a responsable adult…
But every day?
Every single day?
That seems a little excessive.”
Riconoscere il proprio valore
Lascio andare anche l’incertezza di non essere interessante abbastanza, quella sensazione che mi ha fatto mettere in dubbio il valore delle mie idee e delle mie proposte. Quest’anno, con il lavoro e i risultati ottenuti, ho imparato a riconoscere che ciò che offro è prezioso e che, ogni volta che mi apro agli altri, creo connessioni autentiche. Sono sempre più consapevole del mio valore e di ciò che posso dare. Ci sono tantissimi insegnanti di vocalità in giro eppure ognuno ha le sue peculiarità ed è unico nel suo genere. Anch’io sono unica e da me verranno le persone che cercano ciò che posso loro offrire.
Accettare gli obiettivi incompiuti
Lascio andare anche il senso di colpa per gli obiettivi non raggiunti. Quest’anno mi sono resa conto che ogni passo, anche il più piccolo, ha un valore immenso, e che non tutto deve essere realizzato subito o in modo perfetto. Alcuni traguardi non erano pronti per essere raggiunti, ed è giusto così.
Fidarsi del processo
Ho imparato a fare pace con ciò che rimane incompiuto, perché so che il mio cammino continua. Lascio andare il bisogno di controllare tutto e mi affido sempre più al processo naturale della vita, con la consapevolezza che ogni esperienza, anche quelle difficili, porta con sé un insegnamento prezioso. Questo atto di lasciar andare mi dona leggerezza, mi libera dal peso delle aspettative e mi permette di guardare avanti con speranza e curiosità.
Gratitudine e nuove prospettive
Il 2024 è stato un anno di tempi morti, di impasse, ma anche di crescita, consapevolezza e nuove prospettive. Sono grata per tutto ciò che ho imparato e per le esperienze che ho condiviso con le persone che amo. Mi sento pronta a continuare come una regina questo viaggio, portando autenticità, creatività e passione in tutto ciò che faccio.
Visione per il futuro
Guardando al nuovo anno, desidero continuare il mio percorso di crescita, un percorso che non mira a “migliorarmi”, perché so di essere già la mia versione migliore, ma che si fonda sull’adattamento e sul cambiamento in sintonia con ciò che risuona dentro di me.
Espandere lo spazio di comfort:
Non si tratta di forzarmi a uscire da una comfort zone, ma di ampliarla, di renderla più accogliente e capace di includere nuove esperienze, nuove prospettive e nuove possibilità. Questo approccio mi permette di affrontare ogni sfida con gentilezza e curiosità, senza vivere i cambiamenti come una battaglia ma come un naturale adattamento.
Vivere la responsabilità con leggerezza:
Voglio riscoprire la responsabilità come consapevolezza delle conseguenze delle mie scelte, non come un peso ma come un’opportunità di creare bellezza e armonia. È un approccio che mi permette di essere presente e consapevole, trasformando il senso del dovere in un atto di libertà e creatività.
Coltivare il coraggio e la spensieratezza:
Desidero continuare a coltivare il coraggio, non per superare qualcosa, ma per abbracciare con fiducia il cambiamento. Allo stesso tempo, voglio riscoprire la spensieratezza, quella leggerezza che permette di godere dei momenti semplici e preziosi, staccando dalle pressioni quotidiane e lasciandomi guidare dalla gioia e dalla curiosità. Del resto è quello che trasmetto continuamente nelle mie lezioni eppure nella vita quotidiana me ne dimenticavo.
Rafforzare trasparenza e rispetto:
Essere trasparente significa vivere con autenticità, comunicare con chiarezza e fiducia, e costruire relazioni basate sulla sincerità. Voglio continuare a rafforzare questo aspetto, insieme al rispetto, non solo verso gli altri ma anche verso me stessa, i miei ritmi e le mie necessità.
Abbracciare il cambiamento:
Il cambiamento è una parte naturale del percorso, e voglio continuare ad accoglierlo con apertura e serenità. Non come un mezzo per diventare “qualcosa di meglio”, ma come una manifestazione del mio adattarmi e crescere nel tempo, in armonia con ciò che mi ispira e mi appassiona.
Con questa visione, affronto il nuovo anno con fiducia e con il desiderio di continuare a vivere con autenticità, leggerezza e gioia.
Raggiungere più persone:
Inoltre guardando al 2025, il mio desiderio è quello di raggiungere molte più persone, condividendo leggerezza e giocosità attraverso il canto e la musica. Voglio che chiunque possa sentirsi un musicista, un creatore della propria autenticità, scoprendo la propria voce come un riflesso unico della propria essenza.
Più concerti, più musica:
Desidero partecipare a più concerti, e ho scelto questa parola proprio per il suo duplice significato: essere presente attivamente come cantante, ma anche immergermi nella musica come ascoltatrice. Compatibilmente con il mio bioritmo – poiché spesso alla sera mi sento molto stanca – spero di trovare più opportunità di concerti mattutini. Questi momenti sarebbero ideali per vivere la musica con energia e serenità, lasciandomi ispirare.
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