Pubblicato il: 30 Settembre 2023 Ultima modifica il: 19 Luglio 2024
Con settembre inizia un nuovo anno lavorativo. Io sono molto contenta di tornare a condividere il mio sapere e di supportare i miei allievi con nuove e vecchie sperimentazioni. Non sono mancati in questo mese dei momenti di svago.
Rimanere affascinata davanti alla bellezza di uno schizzo
Amo i colori e amo chi sa disegnare. Sono una di quelle persone che davanti a una cartoleria o colorificio rimango ammaliata. Potrei rimanere davanti a matite ore e ore e sono capace di saccheggiare la suddetta cartoleria. Eppure non ho nessun talento grafico. I miei disegni potrebbero essere confusi con quelli dei bambini di 5 anni. Non sono mai andata oltre. Forse è anche per questo che a scuola quando c’è stata la possibilità ho scelto musica invece che educazione artistica.
Così questa volta a Venezia, ebbene sì ci sono tornata con le amiche, sono rimasta incantata davanti a questa artista. Mi ero seduta su una scalinata vicino al conservatorio giusto per riposarmi un po’. Questa signora era già seduta lì da prima di me. Tira fuori i colori, un blocchetto e della china e inizia prima a guardare bene il caseggiato giallo davanti a noi. rimango stregata dal suo schizzo e da come mischia i vari colori prima di iniziare a mettere il colore che corrisponde con quello del caseggiato.
Le chiedo se posso fare una foto a lei e al suo schizzo. Acconsente e iniziamo a parlare. Mi dice che i colori che abbiamo qui da dove viene lei non ci sono – lei viene dall’Alaska. Così le piace tantissimo sedersi semplicemente da qualche parte e fare ritratti paesaggistici. Mi racconta che quello che la entusiasma maggiormente è proprio trovare il colore giusto. Lei magistralmente mischia finché trova la soluzione che la soddisfa di più.
Io resto il più possibile ad ammirarla finché vengo richiamata dalle amiche per continuare il nostro percorso. Ma lei mi rimane nel cuore. Sento tuttora riguardando le foto quell’esplosione di luce e di gioia che mi ha provocato.
Venezia ovviamente è splendida, ma di questo viaggio mi porto il ricordo di questo incontro.
Inizio di un nuovo anno pieno di musica
L’occasione di una festa di compleanno
Trovo bellissima la spontaneità di come un’amica mi abbia invitato alla sua festa di compleanno. Io lo sono ancora di più per aver subito aderito nonostante sapessi di non conoscere nessuno. A proposito sono molto felice di questo mio cambiamento, anch’io cresco. Ma sorpresa delle sorprese ha organizzato una cena proprio presso La Taverna degli Arna, condotta da un’altra amica, Marzia Riva, una bravissima chef!
Marzia è una cuoca di alta cucina vegetale. Aveva iniziato parecchi anni fa con un semplice blog. Poi ha studiato e studiato ad alti livelli, fino ad aprire la sua cucina. Un suo ristorante, che non è un vero ristorante. Si tratta più di un luogo di socialità , di divulgazione e condivisione. Un luogo dove dedicarsi al benessere della persona. Marzia è bravissima a trasmettere la sua passione per il cibo l’elemento per eccellenza della convivialità .
La cena era buonissima e ha saputo con dovizia di particolari raccontare ciascun piatto aggiungendo a ciò che stavamo assaggiando tantissima cultura.Â
La mia amica non è stata da meno, perché è riuscita a mettere tutti a proprio agio, introducendo gli uni con gli altri e io non mi sono sentita esclusa o isolata.Â
Grazie a Ortensia, per avermi invitata, l’occasione perfetta per rivederci dal vivo dopo parecchi anni.Â
Conferenza sulla fascia
Ho inaugurato il ciclo di conferenze Frammenti d’Arte che tengo in alternanza con Daniela Manini. Ho iniziato io con un tema che mi è molto caro e che nonostante alcuni miei allievi conoscano la mia passione, non ne ho mai parlato apertamente più di tanto. Avevo fatto ricerca su google, per capire quanto fosse conosciuto il tema, ma è un termine poco cercato. Anche se sostituisco il termine fascia con sistema fasciale, l’unico ambito dove si trova è nella fisioterapia. Peccato!
Il mondo della fascia è assai meraviglioso e molto interessante, in modo particolare per ritrovare la globalità . Ormai nella nostra epoca si tende a dividere e separare tutto, anche se serve per approfondire maggiormente un dato tema. Ci si specializza sempre di più ma poi ci si dimentica di integrare di nuovo nella sua globalità , nell’insieme: è un po’ come perdersi nei dettagli.Â
Come mio solito cerco poi di mettere qualsiasi tema io affronti in relazione con il suono, perché è di questo che io mi occupo. Così si può sperimentare che il suono ha una via preferenziale per la diffusione del suono stesso. In questa maniera il nostro corpo diventa più risonante, una vera cassa di risonanza molto potente. Questo ci permette di risparmiare energia e forza, così da dedicarci maggiormente alla musica stessa. Inoltre la vibrazione del suono permette di andare a sanare più velocemente parti del nostro corpo in difficoltà . Insomma lavorare con la fascia è una situazione win-win. Il pubblico è rimasto contento è le impressioni sono state tutte positive:
“Un incontro di grande interesse, che apre e stimola ad approfondire conoscenze della natura e di noi stessi”
“Grazie davvero per avermi aperto un altro affascinante orizzonte! Da oggi ho un altro motivo per portare attenzione al sentire del corpo e un’altra traccia per l’incontro.”
“Conoscere parti del proprio corpo è sempre interessante e curioso!
“Interessantissimo e appassionante!”
“Argomento super accattivante, misterioso e su misura per me, anche se non canto e non capisco nulla di musica. Anche la parte pratica è stata un’esperienza molto bella. Complimenti per la passione che ci metti!”
“È stato molto bello ascoltarti, mi piace molto come spieghi.”
Beh, come non rimanere soddisfatta? La parte pratica è stata molto corta rispetto al mio solito e forse non ho fatto bene il collegamento con il mondo musicale. Ma le informazioni che volevo trasmettere erano veramente tante nonostante avessi già fatto una selezione.
Ma non finisce qui… (presto un seminario sul tema) in ogni casoÂ
Sono Monica Kircheis, flautista, cantante, insegnante di vocalità esperta in fisiologia e neurologia applicata.
Desidero che i musicisti possano sempre più sentirsi liberi di essere sé stessi. Per rendere ciò possibile affronto nella mia didattica vari temi dei quali potrai leggere qui nel blog. Che possano essere d’ispirazione!