
Pubblicato il: 20 Agosto 2024 Ultima modifica il: 8 Settembre 2025
La vita ci pone spesso di fronte a situazioni inaspettate che possono influenzare profondamente il nostro stato d’animo e il nostro benessere compreso il benessere sonoro. Questi momenti di difficoltà, se affrontati con l’approccio giusto, possono trasformarsi in preziose opportunità di crescita e di scoperta interiore.
S. è arrivata alla lezione sopraffatta da emozioni negative e con un dolore fisico che sembrava amplificare il suo disagio. Tuttavia, invece di rinunciare, abbiamo deciso di esplorare insieme il potere terapeutico del suono, utilizzando la voce non solo come strumento di espressione, ma come mezzo di guarigione.
Trasformare le difficoltà in opportunità
Un pomeriggio di difficoltà: l’arrivo di S.
Durante una delle mie lezioni individuali, si è presentata S., una delle mie allieve di canto, visibilmente giù di corda. Era un pomeriggio grigio, e il suo stato d’animo sembrava riflettere perfettamente quel cielo nuvoloso. Mi ha raccontato di essere sopraffatta da una miscela di emozioni negative: rabbia, sconfitta, delusione e frustrazione. Nonostante avesse provato a calmarsi con qualche respiro profondo, ha trovato difficile rilassarsi; anzi, il tentativo le ha provocato un dolore all’altezza del plesso solare, un nodo che sembrava stringere sempre di più.
Il dubbio e la preoccupazione: continuare la lezione?
S. era preoccupata di non riuscire a ottenere nulla di positivo dalla lezione e si chiedeva persino se avesse senso continuare. Comprendo perfettamente quel tipo di sconforto, quando il corpo sembra tradirci proprio nei momenti in cui avremmo più bisogno del suo supporto. Tuttavia, l’ho accolta con la tranquillità che merita chi si trova in una situazione di disagio, ascoltandola attentamente e proponendole una riflessione: proprio nei momenti di difficoltà, la voce può emergere in modo più autentico e profondo, perché ci manca l’energia per sovraccaricarla di inutili sovrastrutture. È come se il nostro io più profondo si rivelasse proprio quando siamo costretti a mettere da parte le maschere che indossiamo ogni giorno.
Trasformare la fragilità in opportunità: un approccio consapevole
Abbiamo quindi deciso di non abbandonare la lezione, ma di trasformarla in un’occasione di esplorazione e sollievo attraverso il suono. Inizialmente, S. ha fatto fatica a emettere dei suoni: il fiato era corto, la voce si spezzava continuamente, e il dolore sembrava intensificarsi ad ogni tentativo. Ma è proprio da questa fragilità che siamo partite, utilizzando la consapevolezza corporea come guida.
L’approccio passo dopo passo
Osservazione del suono e del corpo:
Per prima cosa, ho chiesto a S. di concentrarsi sulla zona dolorante mentre emetteva dei suoni. Non è sempre facile portare l’attenzione sul dolore, ma questo è un passaggio fondamentale per iniziare a trasformarlo. Ho chiesto a S. di appoggiare la mano sul plesso solare, come se potesse, attraverso il tocco, iniziare a comprendere meglio quella tensione.
Attrarre vibrazioni:
Successivamente, l’ho invitata a immaginare che la sua mano fosse una calamita per le vibrazioni prodotte dal suono. Questo semplice gesto ha avuto un effetto notevole: il suono che emetteva è diventato più ricco e profondo, come se la mano fosse in grado di “attirare” le frequenze più basse e di diffonderle nel corpo.
Massaggio sonoro:
A questo punto, ho guidato S. a chiedere al suono e alla vibrazione di massaggiare la zona dolorante. Le parole che ho usato sono state scelte con cura: anziché “spingere” o “forzare” il suono, le ho suggerito di “lasciarsi massaggiare” dal suono stesso. Questo ha portato a un cambiamento immediato: S. è rimasta stupita dai risultati, scoprendo che il suono poteva davvero lenire la tensione.
Massaggio fisico:
Infine, abbiamo introdotto il contatto fisico più diretto. Ho chiesto a S. di massaggiare delicatamente il diaframma dietro le costole mentre continuava ad emettere suoni. Questo passaggio ha permesso di integrare il lavoro corporeo con quello vocale, unendo la stimolazione fisica a quella sonora.
Confronto finale:
Dopo aver esplorato queste tecniche, abbiamo rimosso tutte le stimolazioni e S. ha emesso nuovamente dei suoni, confrontandoli con quelli iniziali. Il risultato è stato sorprendente: la sua voce era decisamente più libera e rilassata. Non solo, ma il suo umore era migliorato visibilmente, e il dolore che l’aveva tormentata era completamente scomparso. Finalmente, S. poteva respirare di nuovo normalmente.
Il potere terapeutico del suono
Questa esperienza ha dimostrato ancora una volta il potere terapeutico del suono. Non si tratta solo di un esercizio vocale, ma di una vera e propria pratica di ascolto interiore e di auto-guarigione. La voce, in momenti di difficoltà, diventa uno strumento potente per riconnetterci con noi stessi, per esplorare e trasformare le emozioni negative in qualcosa di creativo e liberatorio.
Scoprire risorse inaspettate nei momenti di crisi
Quante volte ci troviamo in situazioni simili? Momenti in cui il nostro corpo e la nostra mente sembrano opporsi a qualsiasi tentativo di miglioramento. Eppure, è proprio in questi frangenti che possiamo scoprire risorse inaspettate dentro di noi. La chiave sta nel non fuggire dal dolore o dalla difficoltà, ma nell’immergerci in essi con curiosità e apertura.
Come affronti le difficoltà?
E tu, come affronti i momenti di difficoltà? Ti immergi nel problema per comprenderlo a fondo, o cerchi di distrarti concentrandoti su altro? Raccontami la tua esperienza nei commenti. Forse, insieme, possiamo trovare nuovi modi per trasformare le difficoltà in opportunità di crescita.
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