L’arte del canto non si limita alla tecnica vocale, ma si estende alla consapevolezza di sé e alla profonda comprensione delle emozioni. Fondamentale per me è studiare con piacere.
L’importanza della Consapevolezza nel Canto
Dall’approccio tradizionale alla consapevolezza sensoriale
Gli allievi nuovi inizialmente preferirebbero seguire un approccio tradizionale, con istruzioni chiare e tante ripetizioni. Si trovano a disagio se pongo domande “Dove senti il suono? Come lo percepisci? Quali caratteristiche ti fanno dire ciò?”.
Infatti possono inizialmente sovraccaricare gli allievi, ma sono domande fondamentali per sviluppare una relazione più profonda con la propria voce.
Questo passaggio alla consapevolezza sensoriale richiede tempo e pazienza, ma è indispensabile durante il lavoro con me.
Stimolazioni neurologiche personalizzate
Lavoro con stimolazioni che attivano o inibiscono specifici processi neurologici e vanno scelte su misura per ogni persona in quanto ognuno di noi è unico. Perciò è fondamentale utilizzarle correttamente, poiché alcune possono avere effetti negativi se usate in modo indiscriminato.
Una volta attivato un processo, la stimolazione diventa superflua. Continuare a utilizzarla indiscriminatamente potrebbe portare a un sovradosaggio che nel lungo periodo potrebbero essere controproducente.
Esercizi nella routine quotidiana
Naturalmente nessuno vieta di integrare alcuni esercizi nella routine quotidiana. Importante è l’atteggiamento durante l’esecuzione. Il mio obiettivo non è solo insegnare tecnica vocale, ma migliorare il rapporto personale con la propria voce. Consapevolizzare le tensioni inutili e riscoprire il funzionamento ottimale della voce è fondamentale per migliorare la qualità del suono ed esprimere le emozioni attraverso la musica.
Ripetizione meccanica vs. consapevolezza emotiva
Siamo stati educati a credere che l’ “esercitarsi e ripetere di più” sia la chiave per migliorare nel canto come nella pratica strumentale. Tuttavia, spesso ciò porta a una ripetizione meccanica senza prestare attenzione a come ci sentiamo durante l’esecuzione.
Ogni ripetizione non solo memorizza l’azione, ma anche le emozioni associate. Quindi, se ripetiamo errori o eseguiamo con insicurezza, memorizziamo anche queste sensazioni negative.
Fondamentale è avere piacere nello studio.
Mi immagino ricercatrice o archeologa sempre alla ricerca di nuove scoperte e nuove rivelazioni. Così è costantemente una gioia.
Esplorando il Canto: Un Viaggio Verso la Consapevolezza e l’Integrazione
Approfondire la ricerca durante lo studio
Utilizziamo i momenti dedicati allo studio non solo per esercitarci con un pezzo musicale, ma anche per esplorare e comprendere meglio noi stessi. È un’opportunità per scoprire i nostri atteggiamenti e le nostre reazioni, consentendo un progresso non solo nella tecnica musicale, ma anche nel nostro benessere complessivo.
Consiglio sempre di procurarsi un quaderno dove annotare cosa ci succede, quali esperimenti siano stati fatti e quali siano state le rispettive risposte. Individuiamo se quella tematica la ritroviamo anche nella nostra vita quotidiana. Rimaniamo curiosi di ciò che succede. Ma lasciamo il tempo alle informazioni di sedimentare.
Coinvolgere tutti i nostri corpi nell’esecuzione
Nell’eseguire la musica, è importante coinvolgere tutti gli aspetti del nostro essere: il corpo fisico, l’energia, le emozioni, la mente e lo spirito. L’obiettivo è creare una sinergia tra di essi, permettendo una performance più autentica e profonda. Questo significa dare attenzione ai vari aspetti.
Naturalmente durante lo studio li approcciamo uno dopo l’altro e passiamo al prossimo solo se quello prima è stato integrato, se no diventa troppo faticoso. Cerchiamo di non sovraffaticare il nostro sistema. Una problematica alla volta è più che sufficiente. Ma ricordiamoci che siamo un tutt’uno esattamente come la fascia: ergo l’integrazione è fondamentale!
Migliorare la qualità del suono
Lavorando su tutti questi livelli, possiamo notare un miglioramento significativo nella qualità del suono, sia che si tratti della nostra voce (nel parlato e nel canto) sia che riguardi il nostro strumento musicale. Oltre a ciò, scopriremo come queste pratiche possano influenzare positivamente la nostra vita quotidiana, portando benefici anche al di fuori del contesto musicale.
Ricordo che la voce riflette tutte le nostre caratteristiche. La utilizziamo come faro come cartina di tornasole anche se il nostro obiettivo è migliorare la qualità della voce stessa.
Non dimentichiamoci del respiro, per emettere una voce ricca è importante poter contare su una respirazione fluida che sostiene ciò che stiamo facendo.
Creare un Ambiente di Studio Gratificante: Il Ponte verso una Performance Musicale Fulgida
Soddisfazione attraverso il processo di apprendimento
Incoraggiare la gratificazione durante il processo di studio, anziché focalizzarsi esclusivamente sulle prestazioni finali, aiuta a mantenere alta la motivazione e a creare un ambiente positivo di apprendimento. Questo atteggiamento centrato sul processo ci permette di apprezzare ogni passo avanti, anche se piccolo, verso il nostro obiettivo musicale.
Promuovere la libertà e la leggerezza
Eliminare gli elementi che causano stress e frustrazione durante lo studio può favorire una sensazione di libertà e leggerezza. Ciò permette di affrontare le sfide musicali con maggiore fiducia e apertura mentale, consentendo una migliore esecuzione.
Un’esperienza di studio gratificante
Per massimizzare i nostri sforzi di apprendimento, è essenziale rendere l’esperienza di studio il più piacevole e gratificante possibile. Rendiamo lo studio sempre più semplice per sentirci liberi, leggeri e soddisfatti, così da trasferire questa positività nell’esecuzione musicale.
Trasferire la soddisfazione nell’esecuzione musicale
Quando riusciamo a trasformare lo studio in un’esperienza soddisfacente e appagante, diventa più naturale e fluido portare questa energia positiva nell’esecuzione musicale. Ciò si traduce in una performance più autentica e coinvolgente, che può trasmettere emozioni più profonde al pubblico. Questo non significa che le emozioni espresse debbano essere solo “positive”, ma che la loro espressioni ci diano soddisfazione. Da qui il lavoro sul repertorio.
Sono Monica Kircheis, flautista, cantante, insegnante di vocalità esperta in fisiologia e neurologia applicata.
Desidero che i musicisti possano sempre più sentirsi liberi di essere sé stessi. Per rendere ciò possibile affronto nella mia didattica vari temi dei quali potrai leggere qui nel blog. Che possano essere d’ispirazione!