Monica Kircheis

locandina dell'articolo "Comfort Zone - uscire vs espandere" con primo piano di Monica Kircheis

Pubblicato il: 6 Marzo 2025     Ultima modifica il: 31 Agosto 2025

“Comfort Zone”!!

Quante volte hai sentito dire che per migliorare bisogna uscire dalla propria comfort zone? Buttarsi, osare, spingersi oltre i propri limiti…

Ecco, per me questa idea funziona più o meno come un cartello com scritto “Attenzione:pericolo“. Appena la sento, il mio corpo si irrigidisce, la mia voce cambia, e tutto diventa più faticoso.

Perché? Perché il nostro sistema nervoso non è un fan delle forzature. Anzi, più si sente minacciato, più attiva meccanismi di difesa che bloccano il movimento, la respirazione e la libertà espressiva. E questo vale anche per la voce.

Secondo me, forzare non aiuta (anzi, piò peggiorare le cose), quindi voglio mostrarti cosa fare invece per migliorare la voce in modo naturale, rispettando il modo in cui il nostro corpo e il nostro cervello funzionano davvero.

La voce e il sistema nervoso: perché forzare non funziona (e cosa fare invece) – cosa fare con la comfort zone

Il prossimo che mi dice che l’unica soluzione sia uscire dalla comfort zone… giuro che lo faccio fuori.

Ok, forse è un filo esagerato. Ma è un’espressione che proprio non mi piace. Mi fa pensare a una battaglia, a un confronto forzato, come se dovessi andare in guerra contro una parte di me stessa. E ogni volta che mi sento così, il mio corpo si irrigidisce, mi sento a disagio, la mia voce cambia e non in meglio.

Io, invece, sono una grande sostenitrice dell’espansione della comfort zone. Non è solo una questione di parole, ma di approccio. Per me, il cambiamento funziona solo se mi fa sentire più a mio agio, non sotto attacco. E non è solo un’idea filosofica, è un principio che applico ogni giorno nel mio insegnamento.

Il sistema nervoso e la voce: se il corpo non si sente sicuro, si blocca

Il nostro sistema nervoso ha una priorità: tenerci al sicuro. Se percepisce instabilità o imprevedibilità, attiva risposte di protezione. E quando il corpo è in modalità difensiva, la voce ne risente.

Quando il cervello si sente minacciato, i possibili effetti sono:

  • Dolore
  • Fatica
  • Inflessibilità
  • Immobilità
  • Capogiri
  • Scarso movimento
  • Scarso equilibrio
  • Emicrania

… giusto per citarne alcuni.

Nel caso invece il cervello si sentisse a suo agio, ecco cosa succede:

  • Movimento senza dolore
  • Buona coordinazione
  • Forza
  • Velocità
  • Grande equilibrio
  • Salute endocrina
  • Salute immunitaria

Quindi, se vogliamo migliorare la voce, (o qualsiasi altra abilità), il primo passo è ridurre le minacce. Il problema è che le minacce possono venire da mille direzioni: dai segnali che il nostro corpo riceve, dal modo in cui li interpreta o da come li trasmette.

Per dirla in modo semplice: più il sistema nervoso si sente al sicuro, più possiamo goderci la vita (e cantare senza inutili tensioni).

Quando il sistema nervoso è in allerta, la voce cambia

Ecco alcuni effetti di un sistema nervoso sotto stress sulla voce:

  1. Aumento della tensione muscolare

Quando il cervello sente instabilità, irrigidisce i muscoli che influenzano la voce: diaframma, collo, spalle, mandibola. Il risultato? Una voce più tesa e faticosa.

  1. Respiro meno efficace

L’allerta rende il respiro superficiale e irregolare. E senza un buon supporto, la voce perde qualità, proiezione e resistenza. (No, non serve più ossigeno: respirare troppo può portare a iperventilazione).

  1. Alterata percezione della voce

Il sistema nervoso raccoglie informazioni su come ci muoviamo e suoniamo. Se queste informazioni sono confuse, modulare la voce diventa più difficile, con effetti su intonazione, volume e controllo delle risonanze.

  1. Difficoltà nella libertà espressiva

Se il cervello è in stato di difesa, la voce diventa trattenuta, monotona o bloccata. Non è questione di volontà: il corpo sta cercando di proteggersi.

Come rendere il corpo più prevedibile per liberare la voce

Nel momento in cui vogliamo una voce libera e naturale, dobbiamo dare sicurezza al sistema nervoso. Più il corpo è percepito come stabile e prevedibile, meno tensioni difensive si attivano.

Anche una piccola variazione – tipo cantate con o senza occhiali – può cambiare il suono della voce. Certo serve anche molta consapevolezza. Ma vediamo alcuni principi generali:

Stabilizzare la postura e il sistema vestibolare

Il sistema vestibolare (quello dell’equilibrio) è cruciale per la sensazione di stabilità. Se il corpo si sente sicuro nello spazio, il cervello non ha bisogno di irrigidirlo. Piccoli esercizi di equilibrio possono fare miracoli sulla voce. Il percorso l’Orecchio Ricettivo potrebbe essere d’aiuto.

Affinare la propriocezione vocale

Più siamo consapevole delle vibrazioni e del flusso d’aria, più il cervello può prevedere come suonerà la voce. Risultato? Meno sforzo e più fluidità. In questo caso La Percezione è Tutto potrebbe fare al caso tuo.

Rilasciare tensioni lavorando con la fascia

Un corpo meno rigido permette a laringe e respiro di muoversi meglio. Lavorare con il tessuto connettivo aiuta a creare più spazio per la voce, senza doverla forzare. Del percorso Risonanza Fasciale ho già parlato in altre occasioni.

Usare stimolazioni sensoriali per aumentare la sicurezza del cervello

Piccoli giochi vocali che coinvolgono udito, tatto e movimento aiutano il cervello a creare mappe più precise della voce, aumentando la sicurezza.

Uscire vs Espandere la Comfort Zone

C’è chi ama uscire dalla comfort zone: buttarsi nelle sfide, provare esperienze nuove, affrontare il cambiamento di petto. Per alcuni funziona.

Ma per altri (tipo me) è paralizzante. Forzare un’esperienza troppo grande rispetto alla propria sicurezza interna può attivare resistenze e tensioni, rendendo il cambiamento più difficile.

Ecco perché preferisco espandere la comfort zone: dare al sistema nervoso il tempo di familiarizzare con nuove esperienze, creando un senso di stabilità mentre si esplorano nuove possibilità. Non si tratta di evitare le sfide, ma di affrontarle in modo che il corpo e la voce possano integrarle senza stress.

Ognuno deve ascoltare sé stesso

Non esiste un metodo giusto per tutti. Alcuni si trovano bene con le sfide dirette, altri con la crescita graduale. L’importante è capire cosa funzioni per te e scegliere un approccio che ti permetta di esplorare la voce con curiosità e senza forzature.

E tu? Ti piace buttarti nelle novità o preferisci prenderti del tempo per te stessa/o?

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Laura
Laura
8 mesi fa

Come te, ho provato a lungo ad “uscire” dalle mie zone di comfort, salvo poi ritrovarmi ancora più impantanata, bloccata dalla sensazione di ansia (quindi: pericolo)
Il concetto di espansione, invece, mi è molto più comprensibile a livello sottile, come dici bene anche tu, a livello di percezione, di approccio, di filosofia di vita.
Già solo nel dirlo, il respiro si fa più ampio, la mascella si rilassa e tutto il corpo si apre.
Grazie