Il mito delle sirene
dal ciclo di conferenze “Frammenti d’Arte” 2023-24
Pubblicato il: 4 Aprile 2024 Ultima modifica il: 15 Ottobre 2025
Una serata di chiacchiere e riflessioni sul mito delle sirene:
Il tema è affascinante e ricco di significati simbolici.
Potrei esplorare la loro storia leggendaria, la loro presenza nella mitologia greca e altre culture, nonché le interpretazioni moderne e le rappresentazioni nelle arti visive, nella letteratura e nella musica.
Potrei anche analizzare il significato simbolico delle sirene, che spesso rappresentano desiderio, tentazione e pericolo.
E ovviamente ci sarà un riferimento alla voce, al suono.

Il mito delle sirene non è solo una storia affascinante: è anche una porta d’accesso a una visione più profonda della voce umana, delle sue radici mitiche, del legame con la natura e con il corpo.
Le sirene, in molte tradizioni, non sono solo creature seduttrici: sono musiciste, sciamane, viaggiatrici dell’anima, e il loro canto è un atto sacro e terapeutico.
Per chi studia o usa la voce – sia in ambito artistico, educativo o personale – riscoprire il significato originario delle sirene può aprire nuove prospettive su cosa significa cantare, ascoltare, risuonare.
Le sirene più celebri nella cultura occidentale
La Sirenetta di Andersen
Simbolo romantico e tragico, perde la voce per amore e si dissolve in spuma, scelta di compassione e rinuncia.
Le sirene di Ulisse
Con la loro voce sublime, attirano Ulisse, che vuole ascoltarle senza caderne vittima. Il sapere trasmesso dalla loro voce era irresistibile quanto pericoloso.
Le sirene del Reno nei Nibelunghi
Custodi di un tesoro sommerso, evocano il legame tra mistero, acqua e conoscenza.
Le molte forme delle sirene
- Alate: originarie dell’iconografia antica, viaggiavano tra il mondo dei vivi e dei morti. Le loro ali e zampe da cigno le legano al Canto come forma di consolazione e sapienza.
- Ibride: tra cielo e acqua, alcune con doppia coda, simbolo di fertilità e protezione.
- Tristi, buone, malvagie, guerriere, innamorate: incarnano ogni sfumatura dell’anima femminile e del rapporto con la natura.
Il sapere delle sirene: arte, canto e compassione
Le sirene non solo ammaliavano: conservavano e trasmettevano conoscenza, raccolta viaggiando nell’aldilà e ascoltando le storie dei defunti.
Questo ricorda quanto ascolto e memoria siano fondamentali nel lavoro vocale.
Il loro canto non è intrattenimento, ma ha una funzione iniziatica e trasformativa.
Come le sirene, anche chi canta oggi può riscoprire la propria voce come una missione interiore, un modo per stare nel mondo, attraversarlo, comprenderlo.
Le sirene come musiciste: disciplina e missione
In alcune miniature antiche, le sirene sono rappresentate come vere strumentiste e cantanti. Lontane dallo stereotipo romantico, sono lavoratrici instancabili della voce, allenate e concentrate.
Cantare per loro è un atto di cura e di accompagnamento, ma richiede rigore, tecnica, ascolto e preparazione.
Il loro canto non nasce per piacere, ma per agire. Per sostenere, consolare , orientare.
Cosa possono insegnarci le sirene sullo studio della voce
Le sirene ci offrono una prospettiva antica e potente sul canto: non come performance, ma come relazione tra il visibile e l’invisibile, tra corpo e ascolto.
Il loro legame con l’acqua ci riporta al corpo fluido, al respiro, al tessuto connettivo, alla vibrazione che attraversa ogni cellula.
Nel lavoro vocale, risuonano diversi insegnamenti che le sirene sembrano custodire:
- La voce è un fluido in movimento: come l’acqua che le circonda, anche la voce scorre, si adatta, trasporta messaggi invisibili.
- Cantare è incarnare un ascolto profondo: prima ancora di emettere un suono, occorre abitare il silenzio, sentire le onde interne.
- La risonanza è corpo: non un suono “fuori da noi”, ma un’eco fisica che ci attraversa.
- La voce può essere sapienza intuitiva: ogni emissione sonora è una forma di conoscenza, anche senza parole.
Per questo il mito delle sirene non è solo fonte d’ispirazione poetica, ma anche una chiave pedagogica: ci invita a studiare la voce non solo con la mente, ma con il corpo, la memoria e l’anima.
Voce, memoria e intuizione
Le sirene ascoltano le anime antiche, e da quelle storie traggono il loro sapere.
La voce porta con sé ogni eco, ogni vissuto, ogni vibrazione impressa nella nostra storia corporea.
Nel canto, possiamo riattraversare il tempo, dare voce a ciò che è stato taciuto, trasformare emozioni e memorie.
In questa prospettiva, la pratica vocale può diventare:
- uno spazio di contatto con sé,
- un luogo di integrazione tra corpo, emozione e percezione,
- un percorso di riconnessione con il ritmo della natura e del respiro.
Sirene e fisiologia: il corpo che canta
Le sirene, creature acquatiche, sono simbolicamente legate al liquido che scorre nel nostro corpo: linfa, fasce, sangue, onde sonore.
Il canto – come la loro figura – è un flusso, una vibrazione in movimento, e chi lavora con la voce sa quanto l’acqua interna e il tessuto connettivo influiscano sulla qualità sonora, sulla risonanza e sull’espressività.
Le sirene ci ricordano che:
- il corpo canta, non solo la gola,
- la voce è fluida come l’acqua,
- la risonanza è relazione tra interno ed esterno.
Conclusione: risvegliare il canto ancestrale
Il mito delle sirene ci invita a riscoprire la voce non come strumento da controllare, ma come energia da abitare.
Un’energia antica, radicata nella natura, nel corpo, nella memoria.
Cantare – come facevano le sirene – può essere un atto sacro, creativo e trasformativo.
La voce non è solo un suono. È un viaggio. E il canto delle sirene può ancora guidarci oltre il visibile.