Monica Kircheis

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Pubblicato il: 15 Ottobre 2024

📣PAROLA DEL GIORNO 📣

Percezione: La percezione è l’anello di congiunzione fra l’esperienza e la consapevolezza.

La percezione: Il ponte tra esperienza e consapevolezza
 
La percezione è una facoltà straordinaria che funge da collegamento essenziale tra il nostro mondo interiore e l’ambiente circostante. Ogni giorno, attraverso i sensi, interpretiamo e comprendiamo la realtà che ci circonda, ma questa esperienza va oltre il semplice atto di vedere, ascoltare o toccare: è uno strumento di consapevolezza, di presenza. Sviluppare una maggiore sensibilità percettiva può trasformare non solo il modo in cui viviamo la nostra vita quotidiana, ma anche il modo in cui utilizziamo il nostro corpo e la nostra voce, specialmente in ambiti creativi come il canto.
 

La percezione può essere suddivisa in tre categorie principali: propriocezione, interocezione ed exterocezione.

Ciascuna di queste si riferisce a diversi tipi di informazioni che il nostro corpo raccoglie e processa, e lavorano insieme per fornirci una comprensione completa del nostro corpo e dell’ambiente circostante.
 
1. Propriocezione
 
La propriocezione è la percezione del nostro corpo nello spazio e del movimento dei nostri arti, senza bisogno di fare affidamento sulla vista. Grazie a recettori situati nei muscoli, nei tendini e nelle articolazioni, la propriocezione ci consente di coordinare i movimenti e mantenere l’equilibrio. È ciò che ci permette, ad esempio, di camminare senza dover guardare costantemente i nostri piedi o di prendere un bicchiere senza dover misurare ogni movimento con gli occhi. In termini vocali, la propriocezione ci aiuta a sentire e regolare la postura e la tensione muscolare, favorendo un controllo interiore preciso della voce.
 
2. Interocezione
 
L’interocezione si riferisce alla percezione degli stati interni del corpo, come fame, sete, dolore, temperatura corporea e ritmo cardiaco. È il sistema che ci informa su come stiamo fisicamente, attraverso segnali che provengono dagli organi interni. L’interocezione è importante non solo per mantenere l’omeostasi (l’equilibrio interno del corpo), ma anche per avere una consapevolezza più profonda di noi stessi, contribuendo alla nostra capacità di regolare emozioni e sensazioni durante una performance. Nel canto, essere consapevoli del proprio respiro o della tensione nei muscoli interni è fondamentale per esprimersi in modo rilassato e potente.
 
3. Exterocezione
 
L’exterocezione è la percezione degli stimoli provenienti dal mondo esterno attraverso i cinque sensi: vista, udito, tatto, gusto e olfatto. Questa forma di percezione è la più immediatamente riconoscibile, perché ci permette di interagire con l’ambiente circostante. È grazie all’exterocezione che possiamo modulare la voce in base all’acustica della stanza o reagire agli stimoli visivi e uditivi mentre siamo in scena. L’exterocezione non solo ci permette di adattarci all’ambiente esterno, ma arricchisce anche la nostra espressività artistica, aiutandoci a rispondere creativamente agli stimoli che riceviamo.
input per il cervello sotto forma di percezione
 
Perché lavorare con i sensi e la voce è fondamentale
Ecco cinque punti chiave che spiegano perché lavorare con la percezione, i sensi e la voce è fondamentale per un benessere completo e una performance più autentica.
 
1. Percepire significa prendersi cura di sé
Imparare ad ascoltare il proprio corpo e la propria voce con attenzione ci aiuta a diventare più autonomi, riducendo la dipendenza dal feedback esterno. Nel canto, per esempio, una maggiore consapevolezza percettiva permette di migliorare la tecnica e il controllo, senza la costante necessità di conferme o correzioni dall’esterno. Si tratta di un atto di auto-osservazione che rafforza la connessione tra mente e corpo.
2. I sensi: il ponte tra l’interno e l’esterno
La percezione sensoriale è il mezzo attraverso cui ci relazioniamo sia con il nostro mondo interiore che con quello esterno. Domandarsi “Come posso essere con me stesso e allo stesso tempo aprirmi al mondo?” è essenziale. Quanto più diventiamo abili nel muoverci fluidamente tra questi due universi – quello dell’interiorità e quello della realtà esterna – tanto più facile diventa cantare o esprimersi in maniera genuina, con una presenza che abbraccia sia il sé che l’ambiente.
3. I sensi ci radicano nel presente
Quando ci concentriamo sui nostri sensi, siamo immediatamente catapultati nel qui e ora. La mente, spesso dispersa tra pensieri e preoccupazioni, si calma, permettendoci di vivere pienamente l’esperienza presente. Questo è cruciale per chi canta o pratica qualsiasi forma d’arte: entrare in contatto con il momento attuale ci consente di interpretare in modo autentico e senza distrazioni.
4. I sensi ci aiutano a uscire dalla modalità di “controllo”
Spesso, nell’atto di eseguire una performance, siamo troppo concentrati sul “fare” invece di semplicemente “essere”. Lavorare con i sensi ci aiuta a uscire dalla modalità attiva e a entrare in un flusso di esperienza pura. Questo facilita l’autoregolazione della voce, permettendo di lasciarsi sorprendere da ciò che emerge naturalmente, superando limiti autoimposti e scoprendo nuove potenzialità.
5. La percezione sensoriale arricchisce la nostra sensualità
Infine, lavorare consapevolmente con i sensi ci consente di riscoprire il piacere della sensualità, intesa come la capacità di vivere appieno il mondo attraverso il corpo. Che si tratti di un’esperienza artistica, come il canto, o di momenti di vita quotidiana, allenare la nostra percezione ci permette di godere della bellezza del mondo con tutti i sensi. Questa è, in fondo, la ragione per cui siamo qui: per vivere e assaporare ogni istante, con piena presenza e consapevolezza.
 
Conclusione
La percezione, suddivisa in propriocezione, interocezione ed exterocezione, è molto più che un semplice riflesso di ciò che accade intorno a noi. È uno strumento potente per amplificare la consapevolezza, migliorare le nostre capacità e vivere con pienezza. Lavorare con la voce e i sensi ci apre nuove prospettive su come ci relazioniamo con il nostro corpo, la nostra mente e il mondo che ci circonda. E, soprattutto, ci ricorda che essere presenti è il primo passo verso l’espressione autentica e la crescita personale.
primo piano di Monica Kircheis

Sono Monica Kircheis, flautista, cantante, insegnante di vocalità esperta in fisiologia e neurologia applicata.

Desidero che i musicisti possano sempre più sentirsi liberi di essere sé stessi. Per rendere ciò possibile affronto nella mia didattica  vari temi dei quali potrai leggere qui nel blog. Che possano essere d’ispirazione!

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