
Pubblicato il: 31 Luglio 2025
Luglio all’insegna del lavoro invisibile. È stato un mese denso, pieno di attività che spesso non si vedono ma che hanno un grande peso nel mio percorso professionale. Non troverai un elenco puntuale di tutto ciò che ho fatto, ma una riflessione sul valore del lavoro invisibile, silenzioso e sul perché, per me, è importante celebrarlo.
Qui sotto trovi, come quasi sempre, l’indice per orientarti meglio nella lettura.
Il valore invisibile del lavoro dietro le quinte (e di come festeggio ogni passo)
L’attività principale di questo mese è stata lavorare sul mio sito. Un lavoro spesso silenzioso, invisibile, fatto di manutenzione, studio, tentativi ed errori, ma necessario. Sono le fondamenta. E senza fondamenta solide, niente cresce in modo stabile.
Mi sono resa conto ancora una volta di quanto sia importante scrivere nero su bianco i risultati raggiunti. Non per premiarmi con la “carotina”, ma per riconoscere l’impegno, la costanza e il valore di ciò che ho fatto. È un modo per dire a me stessa: “Ti vedo. Stai facendo un buon lavoro.” Anche quando il risultato finale non è ancora visibile, anche quando sbaglio e devo tornare indietro a sistemare.
Il dietro le quinte che costruisce
Il lavoro sul sito è stato un banco di prova. Come neofita e dilettante del web design (parolona, io smanetto e basta), mi sono trovata a districare pasticci creati da me stessa – ma proprio questo mi ha fatto scoprire una parte nerd che mi piace. Ho convertito articoli, qualche pagina, aggiunto contenuti, sistemato dettagli. Ho trovato bug, risolto problemi tipografici, scoperto nuovi strumenti. Mi sono anche accorta che serve un cambio tema per migliorare l’accessibilità, e sto cercando l’aiuto giusto. C’è ancora molto lavoro da fare.
Nel frattempo, ho ripreso a scrivere articoli per far emergere ciò che faccio, comunicare il mio approccio e rendere visibile una pratica che i miei allievi conoscono bene, ma che vorrei sempre più persone potessero sperimentare. Perché sì, voglio che chiunque possa relazionarsi con la propria voce in modo più autentico, rispettoso e amorevole.
Celebrare i passi, senza premi
Ogni settimana mi sono presa un momento per celebrare i miei progressi. Non parlo di premi, regali o compensi esterni. Parlo di riconoscimento. Di gratitudine verso il mio operato, verso le mie intenzioni. Anche solo aver dedicato tempo, anche se le cose non sono “finite”, è degno di essere festeggiato.
Ho celebrato lezioni di supervisione che mi stimolano a studiare, colloqui conoscitivi che aprono strade, nuove richieste di percorsi, l’invio di programmi personalizzati, incontri con persone importanti per me. Ho celebrato cambiamenti, decisioni coraggiose, newsletter spedite anche se più distanziate di prima, revisioni di contenuti, nuovi articoli pubblicati, ottimizzazioni SEO faticose ma illuminanti. Inizialmente mi interessava avere un sito, poi renderlo dinamico e vivo tramite i miei articoli, di SEO non sapevo nulla. Ma se non sono “indicizzati” ovvero se non sono trovabili e visibili ai più, è un grande spreco. Ecco il motivo di rendere il mio sito più “professionale” e da qui l’immenso lavoro da fare.
Ma torno alle mie celebrazioni! Ogni momento ha avuto il suo rituale: un concerto all’alba, una pausa nell’amaca, un bagno rilassante, una passeggiata o anche solo una pausa consapevole. Perché prendersi tempo per vedere ciò che si è fatto – e celebrarlo – è parte integrante del processo.
Dietro ogni risultato: intenzione, dedizione, cura
Nessun grande traguardo nasce per caso. Non dico che i miei lo siano, ma intanto dei risultati lo sono. Dietro c’è spesso un lavoro silenzioso, metodico, a volte frustrante ma pieno di senso. E ogni volta che riconosco questo lavoro, rafforzo anche la mia motivazione – non come stimolo esterno, ma come radicamento interiore.
Questo mese non ho solo portato avanti attività, ho curato ciò che sta sotto. E mi sono accorta che proprio lì, nella parte “invisibile” di ciò che faccio, si nasconde il valore più grande: la dedizione, la voglia di migliorare, l’intenzione profonda di offrire strumenti per relazionarsi alla propria voce – e, di riflesso, a sé stessi – in modo più libero e consapevole.
Parole che si fanno spazio
In chiusura, vorrei condividere gli articoli che ho scritto e aggiornato nelle ultime settimane. Non pubblicherò l’elenco completo delle attività svolte come in altri resoconti, ma tengo molto a questi testi: sono riflessioni che nascono dal mio lavoro quotidiano e da ciò che mi muove dentro. Alcuni sono nuovi, altri fanno parte della sezione Frammenti d’Arte, che continua ad arricchirsi di nuovi spunti e visioni.
📚 Perché amo lavorare con la voce e il sistema nervoso
📚 Parola del giorno: motivazione
Qui gli articoli ampliati riguardanti le conferenze tenute per Frammenti d’Arte
📚 Il mondo affascinante del sistema fasciale
📚 L’orientamento: labirinti e chiostri
📚 Lo spazio nell’arte e nel suono
📚 La sfinge e il mito della voce
📚 Dai versi degli animali alla voce umana
📚 Brillantezza vocale: la chiave dell’espressività
Mi farebbe davvero piacere quando li leggerai sapere se qualcosa ti risuona. Lascia un commento, mi farai felice. Il confronto apre spazi preziosi e rende questi contenuti ancora più vivi.
Uno sguardo avanti
Agosto sarà un mese di prosecuzione del lavoro invisibile che continuerà anche a settembre – c’è ancora tanto da sistemare, ottimizzare, rivedere – ma sarà anche un tempo di studio. Ho previsto di approfondire alcuni temi che sono emersi negli ultimi mesi e che sento il bisogno di consolidare, anche grazie agli stimoli ricevuti durante le supervisioni e le formazioni in corso.
Accanto allo studio e al lavoro dietro le quinte, però, ci saranno anche momenti di svago. Ho bisogno di pause vere, di rallentare, di concedermi spazi di respiro per poter tornare con nuova energia e lucidità. Parte di ciò che ho previsto è già raccolto nell’articolo dei desideri del terzo trimestre, ma so anche che qualche sorpresa arriverà strada facendo. Resto aperta, pronta a osservare, accogliere, aggiustare. E naturalmente… a festeggiare, passo dopo passo.
“Il lavoro più profondo è spesso silenzioso. Ma quando si mostra, lo fa con radici forti e intenzioni chiare.”
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